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Una nuova opportunità per superare i neonicotinoidi dallo Stop Ue al thiacloprid?

  • beelifeeu
  • Oct 31, 2019
  • 4 min read



L'Unione europea ha vietato il thiacloprid, insetticida della famiglia dei neonicotinoidi, con un impatto sulle api ampiamente dibattuto negli ultimi anni. Ma in questo caso le motivazioni principali del divieto vanno oltre la protezione delle api e dell'ambiente. Dipendono dalle conclusioni dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA): la molecola è sospettata nociva per la fertilità umana e il feto, oltre a essere con probabilità cancerogena.


Il 22 ottobre, il comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi della Commissione europea (SCoPAFF) ha deliberato di non rinnovare l'autorizzazione per il thiacloprid. L'attuale autorizzazione scadrà ad aprile 2020.

Questo divieto segna un nuovo scenario rispetto al divieto dei neonicotinoidi. Nel 2018, l'Ue aveva già vietato l'uso in campo di tre sostanze estremamente controverse, il clothianidina, l'imidacloprid e il thiamethoxam [1]. A seguito del divieto di queste molecole, la Commissione aveva classificato il thiacloprid come candidato alla sostituzione, ma le nuove conclusioni dell'EFSA su questa molecola hanno stoppato questo orientamento.


L'uso di thiacloprid è stato oggetto da tempo di accesi dibattiti.

BeeLife ha da sempre denunciato i rischi associati all'uso di questo principio attivo e ha quindi chiesto il divieto di tutti i neonicotinoidi. Ma dopo il parziale divieto del 2018 d'uso degli altri neonicotinoidi, il thiacloprid non è stato toccato, con conseguenti seri dubbi sulla coerenza delle decisioni pubbliche. In più diversi studi sugli effetti cocktail delle molecole in miscela, hanno accertato possibili incrementi dei rischi di thiacloprid per le api, se associato a fungicidi. Pertanto, anche se il thiacloprid è ipotizzato come tollerato dalle api, test di laboratorio hanno dimostrato che gli antifungini del gruppo dei fungicidi azolici possono bloccare i meccanismi di disintossicazione, aumentando la tossicità del thiacloprid per le api di 100 e persino fino a 1000 volte [2].


Poi nel 2019 l'EFSA ha ufficializzato le sue conclusioni sugli effetti del thiacloprid sia su salute umana e sia delle api [3]. In primo luogo, per quanto riguarda le api, si afferma che "non si possono escludere effetti ritardati o rilevanti effetti subletali sulle api a concentrazioni relativamente basse". L'Autorità riferisce tuttavia di non aver effettuato una valutazione completa del rischio per le api conformemente al documento di orientamento per le api del 2013 dell'EFSA [4], basata sulla nuova metodologia d'avanguardia (vedere anche: “ A New Chance to Adopt the EFSA Bee Guidance Document”).


Dall’altra parte l'EFSA ha concluso che il thiacloprid presenta importanti rischi per la salute umana. Presenta rischi per la fertilità e lo sviluppo prenatale, ed è quindi stato classificato ufficialmente come Repro 1B, H360FD ("Può nuocere alla fertilità, può causare danni al feto"). Inoltre, presenta anche rischi come cancerogeno, classificato nella categoria Carc. 2 H351 ("Suscettibile di provocare il cancro").


BeeLife saluta questo nuovo Stop, con l’augurio che il confronto politico e le scelte pubbliche si orientino verso pratiche più sicure in campo. Quindi è indispensabile una maggiore precauzione. Il thiacloprid non è l'unica sostanza preoccupante attualmente disponibile sul mercato. Altre molecole, definite sostitutive dei neonicotinoidi, come il sulfoxaflor, continuano a impattare su api e ambiente. Il sulfoxaflor, ad esempio, è già stato a suo tempo valutato da Efsa, con la conclusione che non si possono escludere rischi elevati per le api [5].


Il presidente di BeeLife, Francesco Panella, ha affermato che "il caso del thiacloprid, come altri che non sono stati ancora risolti, come per il clorpiriphos, continuano a evidenziare l'inaccettabile inadeguatezza delle procedure di analisi dei rischi. A seguito di questo divieto e della recente posizione del Parlamento europeo a sostegno di una migliore protezione per api e impollinatori, si rafforza sempre più l’esigenza per Stati membri e Commissione europea di adottare e attuare finalmente gli orientamenti proposti dall'EFSA nel 2013. L'obiettivo è realizzare un reale rafforzamento delle procedure precauzionali che devono precedere qualsiasi autorizzazione di principi attivi biocidi".


Questo nuovo divieto evidenzia una volta di più il problema degli alti rischi associati ai neonicotinoidi. Che si tratti di approvazioni esistenti o di autorizzazioni di emergenza continuamente rinnovate, altre sostanze della famiglia dei neonicotinoidi devono necessariamente essere rivalutate, per accertare i loro rischi per l'uomo, le api e l'ambiente.


NOTA: BeeLife, Coordinamento Apistico Europeo è l'associazione apistica che unisce le Associazioni apistiche di diversi paesi dell'Unione Europea. Opera per la protezione delle api, degli impollinatori e della biodiversità, sul principio per cui "le api - come i canarini nelle miniere, avvisano quando qualcosa non va nell'ambiente" BeeLife è membro della coalizione "Save the Bees", portatore di interessi nel partenariato europeo UE Bee Partnership, ed è uno dei partner del progetto Internet of Bees finanziato dall'Unione europea.




[1] BeeLife, 2018, Nenoicotinoids Banned to all Open-Air Uses in the EU, recovered from https://www.bee-life.eu/post/2018/04/27/Nenoicotinoids-Banned-to-all-Open-Air-Uses-in-the-EU

[2] BeeLife, 2015, Pesticide cocktails found in puddles on Austrian farmland endanger bees, recovered from https://www.bee-life.eu/post/2015/06/23/Pesticide-cocktails-found-in-puddles-on-Austrian-farmland-endanger-bees

[3] EFSA (European Food Safety Authority), Abdourahime, H, et al., 2019. Conclusion on the peer review of the pesticide risk assessment of the active substance thiacloprid. EFSA Journal 2019;17(2):5595, 32 pp. https://doi.org/10.2903/j.efsa.2019.5595

[4] EFSA, 2013, EFSA Guidance Document on the risk assessment of plant protection products on bees (Apis mellifera, Bombus spp. and solitary bees). EFSA Journal, 11(7), 3295.

[5] EFSA, 2015, Conclusion on the peer review of the pesticide risk assessment of the active substance sulfoxaflor, recovered from http://efsa.onlinelibrary.wiley.com/doi/epdf/10.2903/j.efsa.2014.3692

 
 
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