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Settimana europea degli impollinatori 2021 - La comunità sta crescendo!



Dopo l’obbligata sospensione di due anni, la Settimana europea delle api e dell'impollinazione, altrimenti nota come "Settimana delle api", nel 2021 ha compreso tutti gli impollinatori, come prima Settimana europea degli impollinatori. L'evento "A New Deal for Pollinators", si è tenuto online dal 27 al 30 settembre, incentrato sull'importanza degli impollinatori, degli ecosistemi sani, delle conoscenze, come della nostra salute.


La Settimana degli impollinatori dell'UE 2021 è stata promossa dagli europarlamentari, con la presidenza di Martin Hojsík (Renew Europe, SK), organizzazione a cura di BeeLife Coordinamento Apistico Europeo, in collaborazione con la Commissione europea, la Presidenza slovena del Consiglio dell'UE e l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA). Più di 1.100 partecipanti e 56 relatori hanno vivacizzato la successione di dibattiti e workshop, con forti, di alto livello, sostegni politici sia comunitari sia nazionali.


“Biodiversità e crisi climatica in corso e senza precedenti, incessante superamento planetario degli equilibri. Tutti lasciti che nessuno di noi, compresi i decisori politici, può lasciare alle giovani generazioni. Parte del cambiamento deve essere un nuovo patto per gli impollinatori, a partire dalle iniziative in atto, ma che allo stesso tempo vada molto oltre...” - ha affermato il presidente Hojsík, illustrando le finalità della Settimana.


La Settimana degli impollinatori dell'UE ha riunito poi tutte le parti interessate, fra cui Istituzioni, organizzazioni non governative, scienziati, apicoltori, agricoltori, organizzazioni e cittadini. Nelle numerose conferenze e workshop si sono discusse e scambiate idee e proposte per promuovere politiche e attività che proteggano la salute delle popolazioni di impollinatori selvatici e allevati, così come gli inestimabili benefici che questi forniscono alla società.


Nell'ambito del Green Deal europeo, delle sue prioritarie strategie per la biodiversità, Farm to Fork e uso di prodotti chimici, riforma della PAC dell'UE, nonché la revisione in corso dell'Iniziativa dell'UE sugli impollinatori, l'evento di quest'anno ha proposto un ricco programma per promuovere dibattito e sostegno politico per un ambizioso "Nuovo patto per gli impollinatori", che definisca le azioni dell'UE per fermare il declino degli impollinatori entro il 2030.


Grazie alla ricchezza e varietà dei confronti, le conclusioni dei quattro giorni di eventi si sono focalizzate sull'individuazione di misure per la protezione, il ripristino e il monitoraggio delle popolazioni degli impollinatori, così come sui relativi fattori di stress. Si è convenuto di sollecitare gli Stati membri ad aderire alle iniziative di monitoraggio dell'UE, a incorporare nella legislazione i protocolli di monitoraggio sviluppati dai progetti dell'UE e a garantire risorse finanziarie e umane per la loro attuazione a lungo termine. Inoltre, gli Stati membri sono stati esortati a migliorare la raccolta di dati pertinenti (ad esempio paesaggio agricolo, uso di pesticidi, ecc...) e ad agevolarne il pieno utilizzo. In effetti, la continuità e l’affidabilità sono fondamentali, come la raccolta sistematica di dati rilevanti e di set di dati di alta qualità, per consentire un'adeguata comprensione delle problematicità e di come affrontarle. Molti hanno affermato che il ripristino e la protezione degli habitat degli impollinatori saranno a beneficio non solo della più ampia biodiversità, ma anche della società e dell'economia nel suo insieme.


Pratiche agricole non sostenibili, come monocolture, distruzione dell'habitat e uso intensivo di fertilizzanti e pesticidi sono state identificate tra le principali cause del declino degli impollinatori. S’è quindi condivisa la raccomandazione che la futura Politica agricola comune (PAC) incoraggi una riduzione della dipendenza dai prodotti di sintesi, con l’incentivo nel contempo di alternative sicure. Si sono condivisi indirizzi su come incoraggiare una diversificazione delle specie mellifere e pollinifere e del paesaggio. I piani strategici nazionali (PSN) della PAC sono lo strumento per sostenere la necessaria transizione verso un'agricoltura rispettosa degli impollinatori. I prodotti delle api possono anche aiutare a monitorare la sostenibilità della PAC.


Le parti interessate hanno ampiamente convenuto che, nonostante le disposizioni della legislazione dell'UE, gli impollinatori non sono protetti dall'impatto delle sostanze chimiche e che urge migliorare la situazione, per cui necessita che il principio di precauzione sia applicato. Inoltre, l'EFSA ha fornito risultati scientifici, strumenti e valutazioni chiave in via di sviluppo, da incorporare nell'elaborazione delle politiche. Una delle conclusioni della Settimana europea degli impollinatori è che il processo decisionale trasparente è la pietra angolare dei processi democratici dell'UE. I cittadini devono essere informati sulle posizioni e sulle decisioni dei loro rappresentanti e governi.

Il settore dell'apicoltura ha potuto descrivere quanto sia gravemente colpito dal cambiamento climatico e dalla mancanza di risorse floreali. La crescente variazione nella disponibilità di risorse per gli impollinatori e le api mellifere, riduce il potenziale produttivo e aumenta i costi di produzione, mettendo a repentaglio la sopravvivenza economica degli apicoltori. In più, la mancanza di trasparenza nella filiera del miele e delle importazioni da Paesi extra UE, e la mancanza di strumenti per individuare e controllare le frodi, rende impossibile agli apicoltori e ai consumatori dell'UE differenziare i prodotti locali di alta qualità da quelli di qualità dubbia. Questo comporta pressioni sui prezzi alla produzione e, per gli apicoltori, un'insostenibilità economica ancora più dura. È necessaria un'azione immediata per la convalida degli strumenti analitici, la creazione di un data base comune, di riferimento, per il miele, e l'attuazione di regole obbligatorie di tracciabilità, principalmente per il miele importato. I PNS possono supportare il settore dell'apicoltura, la ricerca che sostiene le attività apistiche e la formazione.


Infine, si sono realizzate diverse sessioni di disamina di iniziative dedicate alla ricerca, al coinvolgimento dei cittadini e alla sensibilizzazione. Si sono considerate la mancanza di informazioni sugli impollinatori selvatici e sulle pressioni che devono affrontare, prerequisiti chiave per azioni politiche efficaci. S’è verificato un collegamento mancante tra conoscenza, progetti di ricerca e dati disponibili, per poter acquisire un quadro più ampio di conoscenza sulle popolazioni di impollinatori e sull'impatto dei fattori di stress sulla loro salute. Iniziative collaborative come la piattaforma prototipo per lo scambio di dati, creata dal Partenariato dell’UE per le api (EUBP), mirano a questo obiettivo. Infine, la tecnologia può offrire nuove opportunità ai cittadini di partecipare al monitoraggio degli impollinatori. Occorre implementare un sistema per centralizzare e armonizzare tutte queste osservazioni.


Sulla base di queste conclusioni, gli eurodeputati implicati hanno adottato una serie di impegni, su cui indirizzeranno le loro iniziative sia a livello dell'UE che a livello nazionale per gli impollinatori e il settore dell'apicoltura.


Francesco Panella, Presidente di BeeLife, in conclusione alla Settimana ha commentato: “La comunità per gli impollinatori fortunatamente si sta allargando, con crescenti risorse dedicate alla sensibilizzazione sui problemi ma anche con un grande potenziale creativo per trovare soluzioni al declino in atto. Ora la sfida è creare empatia tra gli attori e incrociare queste iniziative e conoscenze. Ci auguriamo che presto avremo responsabili politici, ai diversi livelli amministrativi, che creeranno un quadro politico e giuridico per invertire le costanti tendenze negative per gli impollinatori e per le produzioni apistiche".







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